on the road
giovedì 21 febbraio 2008
i had a dream
ho fatto un sogno la scorsa notte. la visuale è quella della strada di casa mia, tutto normale solo che c'è la guerra. già la guerra,uomini armati, civili non soldati, che sparano e io sono li in mezzo appena uscito da casa e già mi trovo colpito, nessun dolore ma molto sangue caldo. ho ancora tutta la scena finale del sogno in mente,se chiudo gli occhi la rivedo nitida, i cappelli, i passamontagna i kalashinicov, la mia sensazione di smarrimento.il contesto è la cosa che più mi ha fatto male, il setting del sogno è sotto casa, negli stessi luoghi in cui io ho giocato a pallone, e armi ce ne sono state a bizzeffe: postole, fucili,spade,archi,frecce poteri magici e arche che volano nel tempo. cazzo sotto casa la guerra no. sfogliando le pagine di Internazionale spesso parlano dei balcani, e vedendo quei teatri di guerra così disastrati spesso si vedono dei piccoli centri abitati, sventrati dalle bombe o umiliati dalle pallottole conficcate nei muri. bhè,la somiglianza di stile e architettura è molto marcata. la guerra mi sembra un'idea vaga se è in africa, per esempio,con le sue capanne di paglia e i villaggi senz'acqua,le strade sterrate. la bosnia,l'albania, il kossovo sono identici alla marsica, le strade, le piazze e i bar. uno qualunque di quei villaggi potrebbe essere uno qualsiasi dei paesi attorno a me. la sensazione di terrore mi ha letteralmente scaraventato nel mondo degli svegli e quando ho aperto gli occhi c'era la mia camera attorno a me, mamma e papà di la,tranquillità. ma la sensazione quando chiudo gli occhi e vedo quell'uomo che mi spara(fuori casa mia cazzzzo) e mi colpisce in pancia,quel calore viscido, è troppo reale. andrea