on the road
lunedì 30 giugno 2008
san gennaro pensaci tu
un paese piccolo piccolo, un paese di morti di sonno. e purtroppo non sto parlando del mio di paese, ma del nostro. l' Italia alla deriva dipende anche da me. ma io più che informarmi che posso fare? resto inerte di fronte alla catastrofe. come uno che sta prendendo il sole sulla spiaggia e sente arrivare l'onda. l'onda quella vera, tipo tzunami. li resti fermo a guardarla perchè già sai che non puoi salvarti, che il tuo destino è scritto, a meno che tu non possa alzarti in volo con un elicottero, sai che sei al capolinea. l'onda in italia ha un nome e si chiama politica, ci hanno rincoglionito , almeno da vent'anni siamo un paese in declino che vive al di sopra delle proprie possibilità. una repubblica fondata sui debiti. nella mia piccola esperienza in giro ho notato come siamo malvisti all'estero, paese di ladri. a mio avviso paese di viziati, paese che ha perso l'umiltà, la predisposizione alla fatica. due generazioni sono state sufficienti a demolire tutte le istituzioni: scuola, diritto, magistratura. il livello medio della nostra democrazia, ma chiamiamolo regime morbido che è meglio, è pari a quello di un paese dell'est. ma senza la vitalità che in questo momento caratterizza quella parte d' europa. gli spagnoli sono la nuova realtà dell'europa continentale, i tedeschi non hanno bisogno di presentazione :sono i migliori in tutto quel che fanno, i francesi pensano e sanno ancora incazzarsi, gli anglosassoni stanno avanti. e noi? noi stiamo in mano a una comitiva di settantenni, indietro in ogni settore della tecnologia e della ricerca, in affanno sui mercati. l'italia vista da dentro è una cosa che fa paura, per il vuoto che si respira. e la gente, non se ne rende conto. che tristezza. io sto sulla spiaggia e vedo l'onda che arriva. andrea